Il CRIIRAD, una NGO (Non Governmental Organization) francese di ricerca sulla radioattività, sta informando sui rischi che corrono in Europa in particolare le donne incinta, le donne che allattano al seno, e i bambini più piccoli consumando latte fresco e vegetali a foglia larga a causa della contaminazione da iodio-131 radioattivo.
In seguito alla fuoriuscita di una nube radioattiva dall’impianto nucleare di Fukushima in Giappone dopo il terremoto dell’11 marzo scorso che ha raggiunto l’Europa a fine marzo, CRIIRAD ha rilevato la presenza dell’isotopo radioattivo iodio-131 nell’acqua piovana caduta nel sud-est della Francia. Tests paralleli effettuati dall’Istituto Francese per la Protezione Radiologica e Sicurezza Nucleare (IRSN), un’istituzione pubblica nazionale che si occupa del monitoraggio dei rischi nucleari e radiologici, hanno messo in evidenza la presenza di iodio-131 nel latte.
In condizioni normali non dovrebbe essere possibile detectare tracce di iodio-131 nell’acqua piovana o nel latte.
In risposta alle migliaia di richieste da parte dei cittadini preoccupati per le conseguenze in Europa del disastro nucleare giapponese, CRIIRAD ha compilato un documento informativo a proposito dei rischi della contaminazione in Europa da iodio-131 radioattivo che è stato pubblicato il 7 aprile 2011.
Nel documento viene fatto presente di evitare di bere l’acqua piovana come fonte primaria, soprattutto per i bambini; per quanto riguarda l’acqua del rubinetto proveniente da falde sotterranee o da grandi fiumi non dovrebbero esserci grossi problemi, mentre bisognerebbe esaminare più da vicino la situazione dell’acqua proveniente da grandi bacini di raccolta di acque piovane, come ad esempio i laghi collinari.
Per coloro che utilizzano l’acqua piovana per innaffiare l’orto o il giardino di casa, sarebbe opportuno bagnare direttamente il terreno evitando le foglie perché queste ultime metabolizzano rapidamente lo iodio radioattivo, cosa che avviene in misura minore attraverso le radici.
A proposito degli alimenti più suscettibili di contaminazione sono da evitare, in particolare per donne in gravidanza, donne che allattano al seno e bambini, SPINACIO, INSALATA, CAVOLO e gli altri VEGETALI A FOGLIA LARGA se sono coltivati all’aperto ed esposti alla pioggia.
Il LATTE FRESCO e i FORMAGGI CREMOSI, così come la CARNE DI BESTIAME ALLEVATO ALL'APERTO che quindi bruca l’erba sono classificabili come cibi che possono essere stati contaminati indirettamente e devono anche essere monitorati.
La contaminazione di latte e formaggio derivati da capra e pecora può essere di entità anche superiore rispetto a quelli di mucca.
CRIIRAD sostiene che la sua nota informativa non è solo limitata alla situazione in Francia ma è applicabile anche alle altre nazioni europee, dal momento che i livelli di contaminazione sono attualmente gli stessi in Belgio, Germania, Italia e Svizzera.
In ogni caso, l’istituto sottolinea che non c’è assolutamente alcun motivo di chiudersi in casa o di prendere le tavolette di ioduro di potassio (ed io aggiungo, che possono anzi essere solo ulteriormente dannose).
Il CRIIRAD conclude dicendo che se ci saranno ancora incendi o se gli operatori saranno costretti a rilasciare più vapore dai reattori della centrale in modo da prevenire le esplosioni di idrogeno, ci saranno nuovi rilasci massicci di materiale radioattivo.
After the radioactive cloud emanating from Japan's stricken Fukushima nuclear power plant reached Europe in late March, CRIIRAD, a French research body on radioactivity, an NGO, said it had detected radioactive iodine-131 in rainwater in south-eastern France.
In parallel testing, the French Institute for Radiological Protection and Nuclear Safety (IRSN), the national public institution monitoring nuclear and radiological risks, found iodine 131 in milk.
In normal times, no trace of iodine-131 should be detectable in rainwater or milk.
In response to thousands of inquiries from citizens concerned about fallout from the Fukushima nuclear disaster in Europe, CRIIRAD has compiled an information package on the risks of radioactive iodine-131 contamination in Europe.
The document, published on 7 April, advises against consuming rainwater and says vulnerable groups such as children and pregnant or breastfeeding women should avoid consuming vegetables with large leaves, fresh milk and creamy cheese.
However, the institute underlines that there is absolutely no need to lock oneself indoors or take iodine tablets.
CRIIRAD says its information note is not limited to the situation in France and is applicable to other European countries, as the level of air contamination is currently the same in Belgium, Germany, Italy and Switzerland, for instance.
Data for the west coast of the United States, which received the Fukushima radioactive fallout 6-10 days before France, reveals that levels of radioactive iodine-131 concentration are 8-10 times higher there, the institute says.
According to CRIIRAD, a huge proportion of the inquiries it has received concern the risks associated with rainwater and drinking tap water.
The institute stresses that there is no risk whatsoever, even for children, of standing in the rain without protection. But consumption of rainwater as a primary source of drinking water should be avoided, particularly among children, it said.
As for tap water, underground catchments or large rivers should not present any problem. But the institute suggests that the situation of water from reservoirs that collect rainwater from one or more watersheds, such as hillside lakes, should be examined more closely.
As for watering one's garden with collected rainwater, CRIIRAD advises watering only the earth and not the leaves of vegetables, as absorption is faster and more significant on leaf surfaces than through roots.
Spinach, salads, cabbage and other vegetables with large surface areas are among those food products that are particularly sensitive to iodine-131 contamination, if they are cultivated outside and exposed to rainwater. Washing vegetables does not help, as iodine-131 is quickly metabolised by the plants, CRIIRAD notes.
Fresh milk and creamy cheeses, as well as meat from cattle that have been outside eating grass, are categorised as foods that may have been indirectly contaminated and must also be monitored. Contamination of milk and cheese from goats and sheep may be of a greater magnitude than that of produce from cows.
CRIIRAD notes that "huge amounts of radioactive material have been released by the Fukushima Daiichi plant since Saturday 12 March 2011. On Tuesday 5 April, 24 days after the accident, the releases continue. This means that the contaminated airborne masses in Europe will last just as long, with a delay linked to the movement of radioactive aerosol gases over some 15,000 km."
It also cited a technical report from the operating company (TEPCO) and the Japanese nuclear safety authorities (NISA) which "fear releases over several more days, even weeks".
If more fires are reported or if the operators are forced to release more steam in order to prevent hydrogen explosions, new massive waste releases will occur, the institute warned.