domenica 11 dicembre 2011

Dieta iperproteica animale? No, grazie!!

Ci credereste mai se qualcuno vi dicesse che le proteine animali fanno ingrassare?? 

Vi invito allora a leggere qui di seguito la sintesi dell'articolo di Bujnowski D, Xun P, Daviglus ML, Van Horn L, He K, Stamler J., Longitudinal Association between Animal and Vegetable Protein Intake and Obesity among Men in the United States: The Chicago Western Electric Study, J Am Diet Assoc. 2011 Aug;111(8):1150-1155.e1. tratta da http://www.scienzavegetariana.it/news_dett.php?id=1189



A questa conclusione, infatti, sono giunti i ricercatori che hanno condotto un nuovo studio scientifico ("Longitudinal Association between Animal and Vegetable Protein Intake and Obesity among Men in the United States: The Chicago Western Electric Study.") e ne hanno pubblicato i dati sulla rivista scientifica Journal of the American Dietetic Association (agosto 2011).

Al contrario, le proteine vegetali si sono mostrate "protettive" nei confronti dello sviluppo dell'obesità. 

Non essendoci, prima di questo studio, dati consistenti sulla correlazione tra peso corporeo e assunzione di proteine, ed essendoci quindi poche informazioni sulla relazione nel lungo termine tra obesità e assunzione di proteine, gli studiosi de "The Chicago Western Electric Study" hanno ritenuto opportuno indagare il nesso tra assunzione di proteine e obesità, facendo però la distinzione tra proteine animali e vegetali e comparandone l'effetto.

E' stato coinvolto a questo scopo un gruppo di 1730 persone (uomini di età compresa tra i 40 e 55 anni) tra il 1958 e il 1966, che è stato seguito per 7 anni: sono stati annualmente registrati di ciascuno l'alimentazione, l'altezza e il peso e altre informazioni.

Sono stati fatti calcoli sulla relazione tra la quantità di proteine totali assunte e la probabilità di risultate sovrappeso o obesi al successivo esame annuale; analogamente, lo stesso calcolo è stato fatto considerando separatamente le proteine animali e quelle vegetali, per verificare se vi fosse una maggior correlazione tra proteine animali e  sovrappeso, oppure tra proteine vegetali e sovrappeso.

I calcoli effettuati sono stati, come sempre avviene in questi casi, adattati per tener conto dei potenziali "fattori confondenti", come età, fumo di sigaretta, consumo di alcool, di calorie, di carboidrati e di grassi saturi, ed è anche stata presa in considerazione l'eventuale presenza di diabete o di altre malattie croniche.

Il risultato ottenuto ha mostrato che esiste una correlazione statisticamente significativa tra consumo di proteine animali e obesità: chi consumava una quantità maggiore di proteine animali aveva una probabilità di diventare obeso maggiore di 4,6 volte rispetto a chi ne consumava le quantità più basse; al contrario, chi consumava maggiori quantità di proteine vegetali aveva un rischio di risultare obeso dimezzato, rispetto a chi ne consumava le quantità più basse.

I ricercatori hanno quindi concluso che le proteine animali e quelle vegetali esercitano effetti opposti sullo sviluppo dell'obesità nel lungo termine: elevati consumi di proteine animali favoriscono l'obesità, mentre elevati consumi di proteine vegetali risultano protettivi nei confronti dello sviluppo di obesità.





lunedì 19 settembre 2011

"The China Study" - Un equilibrio delicato/ A delicate balance

Ecco un video documentario illuminante su "The China Study", in cui si parla dell’eccesso di proteine consumate durante i pasti onnivori e degli studi scientifici e oggettivi che dimostrano che il corpo umano non ha bisogno di molte proteine per stare in perfetta salute fornendo una base scientifica a tutte le teorie già proposte a riguardo, oltre a spiegare le implicazioni che può avere il cambiamento di abitudini alimentari sull'ambiente.


Medici responsabili, prima ancora di presentarsi in qualità di eminenti scienziati, affermano che "la cura per il cancro (e per tutte le altre patologie tipiche del mondo occidentale, ndr) è il cibo GIUSTO, nelle GIUSTE QUANTITA'". (T. Colin Campbell, Chirurgo presso la Fondazione dell'Ospedale di Cleveland, Direttore del progetto China-Cornell-Oxford su "Dieta, stile di vita e salute in Cina")


Volete saperne di più? prendetevi il tempo per ascoltare con calma quanto viene detto in questo video.  









A Delicate Balance, English version:


domenica 1 maggio 2011

...E' ora di dire basta!!!

Il catastrofico terremoto e lo tsunami che si sono abbattuti sul Giappone, quindi il conseguente disastro nucleare (pari a quello di 25 anni fa avvenuto a Chernobyl, se non peggiore) ci fanno pensare che si tratti di tragedie "lontane" da noi fisicamente, e che poi affidiamo all' "oblio" del tempo...

Ma possiamo continuare a credere che sia davvero così? che l'aumento dei casi di tumore, in particolare, nel nostro paese sia sempre senza spiegazioni o affidato semplicemente alla predisposizione genetica?
Perchè si continua a pensare che la nostra salute possa essere affidata soltanto a cure mediche che diventano sempre più costose quando noi siamo fatti di ciò che respiriamo e mangiamo?

Alla luce di queste considerazioni, è proprio così difficile comprendere che la nostra salute dipende proprio dalla nostra coscienza e dalle nostre responsabilità nei confronti dell'ambiente? Quale futuro stiamo preparando a noi stessi e a chi verrà dopo? 


giovedì 28 aprile 2011

lunedì 18 aprile 2011

Si possono considerare trascurabili in Europa gli effetti della nube radioattiva proveniente da Fukushima?/ The day after the nuclear disaster at Fukushima nuclear power plant in Japan: what about contamination in the European countries?

Il CRIIRAD, una NGO (Non Governmental Organization) francese di ricerca sulla radioattività, sta informando sui rischi che corrono in Europa in particolare le donne incinta, le donne che allattano al seno, e i bambini più piccoli consumando latte fresco e vegetali a foglia larga a causa della contaminazione da iodio-131 radioattivo.

In seguito alla fuoriuscita di una nube radioattiva dall’impianto nucleare di Fukushima in Giappone dopo il terremoto dell’11 marzo scorso che ha raggiunto l’Europa a fine marzo, CRIIRAD ha rilevato la presenza dell’isotopo radioattivo iodio-131 nell’acqua piovana caduta nel sud-est della Francia.
Tests paralleli effettuati dall’Istituto Francese per la Protezione Radiologica e Sicurezza Nucleare (IRSN), un’istituzione pubblica nazionale che si occupa del monitoraggio dei rischi nucleari e radiologici, hanno messo in evidenza la presenza di iodio-131 nel latte.
In condizioni normali non dovrebbe essere possibile detectare tracce di iodio-131 nell’acqua piovana o nel latte.  
In risposta alle migliaia di richieste da parte dei cittadini preoccupati per le conseguenze in Europa del disastro nucleare giapponese, CRIIRAD ha compilato un documento informativo a proposito dei rischi della contaminazione in Europa da iodio-131 radioattivo che è stato pubblicato il 7 aprile 2011.

Nel documento viene fatto presente di evitare di bere l’acqua piovana come fonte primaria, soprattutto per i bambini; per quanto riguarda l’acqua del rubinetto proveniente da falde sotterranee o da grandi fiumi non dovrebbero esserci grossi problemi, mentre bisognerebbe esaminare più da vicino la situazione dell’acqua proveniente da grandi bacini di raccolta di acque piovane, come ad esempio i laghi collinari.
Per coloro che utilizzano l’acqua piovana per innaffiare l’orto o il giardino di casa, sarebbe opportuno bagnare direttamente il terreno evitando le foglie perché queste ultime metabolizzano rapidamente lo iodio radioattivo, cosa che avviene in misura minore attraverso le radici.
A proposito degli alimenti più suscettibili di contaminazione sono da evitare, in particolare per donne in gravidanza, donne che allattano al seno e bambini, SPINACIO, INSALATA, CAVOLO e gli altri VEGETALI A FOGLIA LARGA se sono coltivati all’aperto ed esposti alla pioggia.

Il LATTE FRESCO e i FORMAGGI CREMOSI, così come la CARNE DI BESTIAME ALLEVATO ALL'APERTO che quindi bruca l’erba sono classificabili come cibi che possono essere stati contaminati indirettamente e devono anche essere monitorati.
La contaminazione di latte e formaggio derivati da capra e pecora può essere di entità anche superiore rispetto a quelli di mucca.

CRIIRAD sostiene che la sua nota informativa non è solo limitata alla situazione in Francia ma è applicabile anche alle altre nazioni europee, dal momento che i livelli di contaminazione sono attualmente gli stessi in Belgio, Germania, Italia e Svizzera.
In ogni caso, l’istituto sottolinea che non c’è assolutamente alcun motivo di chiudersi in casa o di prendere le tavolette di ioduro di potassio (ed io aggiungo, che possono anzi essere solo ulteriormente dannose).
Il CRIIRAD conclude dicendo che se ci saranno ancora incendi o se gli operatori saranno costretti a rilasciare più vapore dai reattori della centrale in modo da prevenire le esplosioni di idrogeno, ci saranno nuovi rilasci massicci di materiale radioattivo.




After the radioactive cloud emanating from Japan's stricken Fukushima nuclear power plant reached Europe in late March, CRIIRAD, a French research body on radioactivity, an NGO, said it had detected radioactive iodine-131 in rainwater in south-eastern France.
In parallel testing, the French Institute for Radiological Protection and Nuclear Safety (IRSN), the national public institution monitoring nuclear and radiological risks, found iodine 131 in milk. 
In normal times, no trace of iodine-131 should be detectable in rainwater or milk.
In response to thousands of inquiries from citizens concerned about fallout from the Fukushima nuclear disaster in Europe, CRIIRAD has compiled an information package on the risks of radioactive iodine-131 contamination in Europe.
The document, published on 7 April, advises against consuming rainwater and says vulnerable groups such as children and pregnant or breastfeeding women should avoid consuming vegetables with large leaves, fresh milk and creamy cheese.
However, the institute underlines that there is absolutely no need to lock oneself indoors or take iodine tablets.
CRIIRAD says its information note is not limited to the situation in France and is applicable to other European countries, as the level of air contamination is currently the same in Belgium, Germany, Italy and Switzerland, for instance.
Data for the west coast of the United States, which received the Fukushima radioactive fallout 6-10 days before France, reveals that levels of radioactive iodine-131 concentration are 8-10 times higher there, the institute says.
According to CRIIRAD, a huge proportion of the inquiries it has received concern the risks associated with rainwater and drinking tap water.

The institute stresses that there is no risk whatsoever, even for children, of standing in the rain without protection. But consumption of rainwater as a primary source of drinking water should be avoided, particularly among children, it said.
As for tap water, underground catchments or large rivers should not present any problem. But the institute suggests that the situation of water from reservoirs that collect rainwater from one or more watersheds, such as hillside lakes, should be examined more closely.
As for watering one's garden with collected rainwater, CRIIRAD advises watering only the earth and not the leaves of vegetables, as absorption is faster and more significant on leaf surfaces than through roots.
Spinach, salads, cabbage and other vegetables with large surface areas are among those food products that are particularly sensitive to iodine-131 contamination, if they are cultivated outside and exposed to rainwater. Washing vegetables does not help, as iodine-131 is quickly metabolised by the plants, CRIIRAD notes.
Fresh milk and creamy cheeses, as well as meat from cattle that have been outside eating grass, are categorised as foods that may have been indirectly contaminated and must also be monitored. Contamination of milk and cheese from goats and sheep may be of a greater magnitude than that of produce from cows.
CRIIRAD notes that "huge amounts of radioactive material have been released by the Fukushima Daiichi plant since Saturday 12 March 2011. On Tuesday 5 April, 24 days after the accident, the releases continue. This means that the contaminated airborne masses in Europe will last just as long, with a delay linked to the movement of radioactive aerosol gases over some 15,000 km."


It also cited a technical report from the operating company (TEPCO) and the Japanese nuclear safety authorities (NISA) which "fear releases over several more days, even weeks".
If more fires are reported or if the operators are forced to release more steam in order to prevent hydrogen explosions, new massive waste releases will occur, the institute warned.



lunedì 11 aprile 2011

Un altro buon motivo per evitare gli integratori di proteine/ Another reason to avoid the Protein Powders and Protein Drinks

Una indagine riportata dal magazine americano “Consumer Reports” ha messo in evidenza che alcuni prodotti a base di proteine in polvere ready-to-drink ed integratori proteici liquidi sono risultati contaminati da metalli pesanti il che rappresenta un serio rischio per la salute a causa del loro effetto tossico nell’organismo umano a livello di vari organi interni.

Sono stati testati 15 prodotti, contemporaneamente è stata fatta una revisione della documentazione governativa e delle interviste ad esperti nel campo della salute e del fitness e ai consumatori.

Il report ha messo in evidenza che la maggior parte delle persone assume già abbastanza proteine e allo stesso modo la gente non trova “modo migliore e più economico di aggiungere più proteine alla propria dieta, quando necessario”.
Tutti i 15 prodotti che sono stati esaminati sono risultati contenere almeno uno dei seguenti contaminanti: arsenico, cadmio, piombo e mercurio.
Se consumati in eccesso questi metalli pesanti possono avere effetti tossici per l’organismo; una esposizione bassa e costante può determinarne un accumulo nell’organismo e quindi causare condizioni gravi di salute, tra cui (e non solo) danni al sistema nervoso centrale, all’apparato riproduttivo, blocco degli organi e anche la morte.

Quindi, oltre a un super lavoro da parte dei reni (che nel lungo termine può portare a gravi danni) questi integratori  proteici possono nascondere ulteriori minacce molto gravi per la salute.   





A new Consumer Reports Investigation on protein powders and protein finds that some ready-to-drink protein powders and protein liquids are contaminated with dangerous metals that pose serious health risks and can have toxic effects on the body's organs. 

The Consumer Reports investigation appearing in Consumer Report's July issue, included the testing of 15 protein drinks, as well as a review of government documents and interviews with health and fitness experts, and consumers. 

The report found that most people already get enough protein and that even people who do not can find "far better and cheaper ways to add more protein to their diet if it's needed." 

All 15 of the protein drinks tested by Consumer Reports had one or more the following contaminants: arsenic, cadmium, lead and mercury. 

Specifically, "Consumer Reports" found that Muscle Milk Chocolate, Muscle Milk Vanilla Crème and EAS Myoplex Original Rich Dark Chocolate can expose users to elevated levels of heavy metals when they consume three servings a day. 

If consumed in excess, arsenic, cadmium, lead and mercury can have toxic effects on the body and its organs. Chronic, low-level exposure to heavy metals can build up in the body and cause serious health conditions, including but not limited to central nervous system damage, reproductive damage, organ failure and even death. 

venerdì 18 marzo 2011

Cosa ne penso dell'energia nucleare

L'Italia ha davvero bisogno del nucleare?






"...Bisogna considerare che in ingegneria il fattore di rischio si calcola sempre e solo in senso statistico: ovvero, in base alle probabilità che si verifichi un evento. La probabilità di un incidente nucleare è davvero molto bassa statisticamente, visti tutti i sistemi di sicurezza e tutti i controlli che si eseguono: purtroppo la storia continua a dimostrarci che “basso” non significa “inesistente”. Inoltre, quando/se accade l’incidente nucleare, le conseguenze sono sempre di dimensioni epocali...
Il vero, grande problema del nucleare sono le scorie. Che nessuno ha ancora capito come e dove smaltire. 
E bisogna ricordare che le scorie della centrale sono una parte minima dell’intera filiera: perché si producono scorie dall’estrazione, e poi dal trasporto, e poi dalla lavorazione, soprattutto dall’arricchimento dell’uranio. L’incidente fa sicuramente molta più impressione, ma i rischi più gravi del nucleare stanno nell’incapacità di trattare/smaltire le scorie. 
E questo dobbiamo ricordarlo SEMPRE, non solo quando succede il disastro: perché magari adesso ci diranno che la centrale giapponese era di seconda generazione, che aveva 40 anni, che adesso ci sono centrali più moderne e ancora più sicure (stessa cosa già detta per Chernobyl…): ma nessuno può ancora dire “abbiamo risolto il problema delle scorie”. Perché non è mai stato risolto e non si vede, all’orizzonte, alcuna soluzione concreta."
(tratto da un'intervista a Paolo Forzano, ingegnere meccanico nucleare savonese. Dei suoi sessantatre anni, 28 li ha trascorsi lavorando per una delle principali società mondiali del settore, l'Ansaldo Nucleare)