Questo post lo dedico alla fretta, anzi, alla lentezza che è un qualcosa che ammiro molto della cultura orientale.
Una delle chiavi della padronanza delle arti marziali è che anche il movimento più rapido deve essere generato da una mente calma e riflessiva. E questo sembrerebbe in netto contrasto con il mondo moderno in cui viviamo; eppure riportando queste considerazioni sul piano del nostro benessere e della nostra salute, è ben documentato nella letteratura scientifica come lo stile di vita, i vissuti emozionali possano influire negativamente o positivamente sul nostro stato di salute.
"Un giovane praticante di arti marziali
attraversò l'intera Cina per raggiungere la palestra di un famoso maestro.
Una volta giunto, il maestro gli diede udienza:
"Dimmi, cosa desideri da me?"
"Ti supplico con tutto il cuore di accettarmi come tuo discepolo. Voglio diventare il più abile praticante di arti marziali di tutta la Cina. Sarò il tuo servitore. Mi addestrerò senza requie. Quanto tempo impiegherò per imparare tutto?"
"Almeno dieci anni".
"Ma dieci anni è un bel pò di tempo!", protestò il giovane. "Se lavorerò il doppio di tutti gli altri tuoi discepoli, quanto tempo mi ci vorrà?"
"In tal caso ci vorranno vent'anni!"
"Ma cosa significa? Io mi addestrerò giorno e notte con tutte le mie forze per divenire un esperto il più velocemente possibile".
"Ah! Sì, certo. Allora in questo caso ci vorranno trent'anni!"
"Ma insomma, com'è possibile che, se dico che ci metterò più impegno, mi rispondete che ci vorrà più tempo?"
"E' semplice: una persona con tanta fretta è uno studente scarso. Se un occhio è continuamente diretto sulla destinazione finale, resta solo l'altro occhio per cercare la Via", rispose il maestro con un lieve sorriso arguto."
tratto da "I 36 stratagemmi, l'arte segreta della strategia cinese per trionfare in ogni campo della vita quotidiana", a cura di Gianluca Magi
Nessun commento:
Posta un commento