lunedì 21 febbraio 2011

Allattamento al seno: recentissima dichiarazione da parte dell'Organizzazione Mondiale della Sanità/ Exclusive breastfeeding for six months best for babies everywhere


Questo post lo dedico ancora ai più piccoli, la cui alimentazione mi sta particolarmente a cuore visti i luoghi comuni e tutta la pubblicità mendace che ci circondano e, purtroppo, ci influenzano...

L'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) raccomanda a tutte le mamme del mondo di allattare esclusivamente al seno i propri neonati fino a sei mesi per ottenere una crescita, uno sviluppo e una salute ottimali. Dopodichè devono essere somministrati alimenti nutrienti complementari continuando l'allattamento al seno fino ai due anni d'età e oltre.

L'ultima revisione sistematica sull'argomento è stata pubblicata nel 2009 ("Optimal duration of exclusive breastfeeding (Review)", Kramer MS, Kakuma R. The Cochrane Library, 2009, Issue 4) e supporta le attuali raccomandazioni del WHO (World Health Organization, ndr).

In particolare, i risultati della review suggeriscono che l'esclusivo allattamento al seno dei neonati con il solo latte materno per i primi sei mesi, e quindi senza l'introduzione di altri tipi di alimenti o di liquidi, presenta parecchi vantaggi rispetto ad allattare al seno per 3 o 4 mesi seguiti dall'allattamento "misto".

Tali vantaggi includono un più basso rischio di infezioni gastrointestinali nel bambino, una perdita di peso più rapida e una ritardata ricomparsa del ciclo mestruale nella madre dopo il parto.

Non è stata dimostrata la riduzione di altre infezioni o malattie allergiche; non sono stati evidenziati effetti collaterali nella crescita con l'allattamento esclusivo al seno per sei mesi. E' stato però riscontrato un livello di ferro più basso nei paesi in via di sviluppo (e credo che sia facile capire il perchè!).   


Vorrei aggiungere, infine, che la qualità in termini nutrizionali di ciò che il neonato assume dal latte materno dipende da cosa mangia la mamma.......

Vi invito ad ascoltare quanto afferma la Dott.ssa Michela De Petris* a proposito dello svezzamento dei bambini... (*Medico, Specializzata in Scienza dell'Alimentazione, Medico Ricercatore in studi di intervento alimentare presso l'Istituto Nazionale dei Tumori di Milano, attualmente Medico specialista dell'Ospedale San Raffaele di Milano. E' autrice del libro "Ricette da Favola per bimbi sani e... mamme in gamba", Editrice Novalis) 




Exclusive breastfeeding for six months best for babies everywhere
Statement
15 January 2011
WHO recommends mothers worldwide to exclusively breastfeed infants for the child's first six months to achieve optimal growth, development and health. Thereafter, they should be given nutritious complementary foods and continue breastfeeding up to the age of two years or beyond.
The latest systematic review of the evidence on this issue was published in 2009 ("Optimal duration of exclusive breastfeeding (Review)", Kramer MS, Kakuma R. The Cochrane Library, 2009, Issue 4). The findings of the review, which included two controlled trials and 18 other studies conducted in both developed and developing countries, support current WHO recommendations.
The systematic review's findings suggest that exclusive breastfeeding of infants with only breast milk, and no other foods or liquids, for six months has several advantages over exclusive breastfeeding for 3-4 months followed by mixed breastfeeding.
These advantages include a lower risk of gastrointestinal infection for the baby, more rapid maternal weight loss after birth, and delayed return of menstrual periods. No reduced risks of other infections or of allergic diseases have been demonstrated. No adverse effects on growth have been documented with exclusive breastfeeding for six months. But a reduced level of iron has been observed in some developing country settings.
WHO closely follows new research findings and has a process for periodically re-examining recommendations. Systematic reviews accompanied by an assessment of the quality of evidence are used to review guidelines in a process that is designed to ensure that the recommendations are based on the best available evidence and free from conflicts of interest.

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