martedì 1 marzo 2011

Il primo ospedale di medicina integrata in Italia, in Toscana a Pitigliano (GR)

Riporto qui di seguito un interessantissimo articolo pubblicato dal Corriere della sera nella sezione Salute il 28 febbraio 2011. Spero tanto che questo nuovo modo di concepire l'approccio con i pazienti, ovvero nel senso di una visione olistica dell'individuo, possa essere presa in seria considerazione e diventare una realtà in tutta Italia (finalmente!)...


È diventato realtà il primo ospedale di medicina integrata d’Italia nel quale specialisti di chirurgia, pronto soccorso e altre branche così dette tradizionali, lavorano a fianco di agopuntori, fitoterapisti e omeopati. Dopo anni di progetti, discussioni e qualche polemica, l’ospedale integrato, il Petruccioli di Pitigliano (Grosseto), ha iniziato a funzionare se pur con qualche limitazione. Per ora è possibile prenotare le visite degli ambulatori con gli specialisti di agopunture e omeopatia. Una terza disciplina, la fitoterapia, sarà attivata probabilmente già alla fine del mese. Le visite si prenotano al numero telefonico 0564/483500, dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 16, il sabato dalle 8 alle 12.
L’aspetto più innovativo del "Nuovo Petruccioli", dove per ora lavorano quindici medici, non sono gli ambulatori bensì la vera integrazione tra medicina tradizionale e complementare con erogazione dei servizi anche ai pazienti ricoverati. «Che possono decidere se eseguire solo la terapia convenzionale oppure integrarla con l’omeopatia, l’agopuntura e tra poco anche la fitoterapia - spiega Fabio Roggiolani, già presidente della Commissione sanità della Regione Toscana, il principale artefice politico del progetto -. Una volta dimessi, inoltre, avranno la possibilità di essere seguiti dagli specialisti anche nella forma ambulatoriale». La nascita del primo ospedale italiano di medicina integrata segue la legge regionale che ha messo sullo stesso piano le due "medicine". E per far ciò sono stati stipulati accordi con le associazioni professionali. «Gli ordini dei medici, degli odontoiatri, dei farmacisti e dei veterinari - spiega Roggiolani - hanno istituito elenchi nei quali si certifica l’attività di quei professionisti che hanno i requisiti per esercitare la medicina complementare». Nel futuro del progetto c’è anche l’impiego di discipline bionaturali, ovvero tutte quelle pratiche legate ai massaggi e alla ginnastica orientali per migliorare la qualità della vita. Tra questi anche la terapia del suono che sarà seguita da Fabio Pianigiani, musicologo, docente all’Università di Siena.

MALATTIE CRONICHE - I medici lavoreranno in équipe. «Non ci sarà una separazione tra medicina tradizionale e complementare ma un’integrazione - spiega Simonetta Bernardini, pediatra, responsabile scientifico del progetto sanitario - per offrire ulteriori possibilità terapeutiche ai pazienti soprattutto nella cura di malattie croniche oggi di difficile risoluzioni. Tra queste malattie respiratorie e gastrointestinali croniche, malattie dermatologiche. Saranno erogati anche servizi di riabilitazione ortopedica, trattati casi di dolore cronico, esiti di ictus e si userà la medicina complementare per contrastare gli effetti collaterali della chemioterapia in oncologia e nelle cure palliative». Insomma, una rivoluzione, che potrebbe far superare anni di polemiche e incomprensioni tra la stessa categoria medica da sempre divisa su omeopatia, fitoterapia e agopuntura.

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